martedì 13 maggio 2014

Ti piace l’ammorbidente che usi? Come scegliere un buon ammorbidente?

Foto: dolcecasabiancheriait

Perché usare o non usare l’ammorbidente? Leggendo su questo argomento la rivista Eroski ho scoperto le cose di cui bisogna tener conto nel momento in cui scegliere un ammorbidente…
L’ammorbidente si commercializza disciolto in acqua e si aggiunge in forma liquida in lavatrice. Gli ingredienti più importanti che lo compongono sono i tensioattivi cationici, generalmente di tipo ammonio quaternario. Questi tensioattivi aderiscono alle fibre del tessuto dandogli morbidezza, volume, spugnosità e donando proprietà antistatica. Un buon ammorbidente deve dare una piacevole sensazione ai tessuti e un profumo attraente.

Da cosa dipende il potere ammorbidente?
Così come, se cerchiamo un buon detergente vogliamo che lavi bene, allo stesso modo nel caso dell’ammorbidente, vogliamo che il bucato sia morbido. La maggiore parte di un ammorbidente è costituito da acqua e tensioattivi cationici. Ma nella sua composizione entrano anche elementi come sali minerali e coloranti che non incidono per nulla nel reale potere di ammorbidire.

È influente se è più o meno liquido?
Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, un ammorbidente più vischioso non ha una proporzione maggiore di materia attiva, per essere quindi più efficace. Un prodotto meno vischioso si dosa con maggior facilità, si diluisce meglio nell’acqua, ostruisce meno la lavatrice e si perde meno prodotto nel travaso. Gli ammorbidenti concentrati hanno una maggiore percentuale di tensioattivi cationici.
Riguardo al suo pH, si consideri che è migliore un ammorbidente leggermente acido – tra 4 e 4,6 – per neutralizzare l’alcalinità dei detergenti durante il risciacquo finale.

Vuoi che il bucato abbia un buon profumo?
L’aroma è un aspetto fondamentale in un ammorbidente. Io personalmente cerco di usare sempre meno l’ammorbidente, ma quando lo uso è perché noto che il bucato è più morbido e anche per il profumo. Ho letto molto al riguardo e sembra che, contrariamente a quello tutti credono, un profumo maggiore non significa che il prodotto deterga meglio, né che ammorbidisca di più. Se ora lo uso meno è certo per una questione economica…ma anche perché il sapone che uso per i capi di lana ha un buon profumo e ha incorporato l’ammorbidente.

L’ammorbidente serve per tutti i tessuti?
È meglio non usarlo per fibre naturali come lino e viscosa (che è chimica ma di polimero naturale), perché toglie l’appretto naturale che possiedono. Si consiglia l’uso per lana, acrilico, poliestere, poliammide. Su questi tessuti notiamo che dà morbidezza e previene la formazione di grinze. I capi di lana e acrilici non occorre stirarli se si stendono ad asciugare su un asciugamani. Per quelli di poliestere e poliammide possiamo usare l’ammorbidente per eliminare la carica elettrostatica e non si stirano, a meno che non escano da un’asciugatrice.

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